martedì 18 novembre 2008

Control

E' magnifico e straziante, Control. Bellissimo, come quelle persone la cui interiorità traspare in superficie e illumina lo sguardo e i gesti, creando un'aura. Con intensità "autoriale" e devozione profonda Anton Corbijn racconta, nel suo primo lungometraggio di finzione, la vita di Ian Curtis. Prima ancora di essere la voce e l'anima dei Joy Division, Ian è stato un eroe romantico, nel senso che gli studi letterari danno a questa definizione. Non a caso arriva all'inizio del film la citazione, sotto forma di versi declamati dal protagonista, di William Wordsworth; e Corbijn compie un miracolo, tacitamente, portando il romanticismo nella periferia di Manchester, nell'Inghilterra sfasciata dalla fine degli anni '70 del secolo scorso. In un bianco e nero quasi insaturo, senza ombre, con tanto silenzio e poca musica over. Una forma che contrasta in pieno con il clima di quegli anni e quei luoghi, ma che è pienamente sostanza del protagonista, splendidamente interpretato da Sam Riley (davvero grande, assai più di una promessa). Un altro grande merito del film è poi quello di narrare l'esistenza di Curtis non in funzione dell'ultimo suo momento, ma partendo dall'inizio; il contrario di quello che fece Michael Winterbottom nell'orribile 24 Hour Party People, in cui Ian Curtis non era persona ma semplice figura, manichino assurdo, oscenamente inverosimile; un film di cui vergognarsi.
Corbijn invece ha firmato un piccolo capolavoro di sensibilità e umanità, di introspezione e mistero, senza estetismi fini a se stessi; nessuno potrà mai capire del tutto la vita di Ian Curtis, se non forse le persone che l'hanno conosciuto e amato; e il film si guarda bene dal dare stupide spiegazioni o interpretazioni; si mette - e ci mette - semplicemente in ascolto, con una innocenza e una leggerezza mirabili e con profonda, vera empatia. Un applauso alla regia, agli autori e agli attori, alla fotografia e a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo film; quanto alla colonna sonora, non posso aggiungere nulla; se non che mi vergogno di non avere mai ascoltato i Joy Division fino a pochi giorni fa. Credo di avere appena cominciato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche io ho adorato questo film...