Bobby
Bello e quanto mai necessario il film di Emilio Estevez che racconta l'ultimo giorno di Robert Kennedy, da dentro la vita di un manipolo di persone che in quel 4 giugno 1968 si trovavano all'Hotel Ambassador di Los Angeles a lavorare e ad attendere il senatore democratico. E' un classico film corale Bobby, non del tutto immune da sbavature o cadute di tono, ma complessivamente ben scritto e diretto da Estevez, anche attore assieme a un nutrito gruppo di star hollywoodiane più o meno impegnate politicamente: Anthony Hopkins, Sharon Stone, Demi Moore, Elijah Wood, Helen Hunt, Martin Sheen, Larry Fishburne per citare soltanto i più noti (bella l'interpretazione della Stone, e mi è piaciuto molto anche Fishburne in un ruolo un po' atipico). Tutti recitano senza trucco, mostrando apertamente i segni del tempo: e infatti Bobby racconta dell'ultima occasione che l'America ha avuto di cambiare volto, la possibilità di ritornare giovane e sognatrice contro la dura realtà della sua vecchiaia precoce, della vita che fugge, dei rimpianti e dei tanti errori compiuti. Nel film non mancano le immagini di repertorio e la voce (per fortuna non doppiata ma sottotitolata) di Robert: le sue parole che chiudono il film sono memorabili, senza tempo e senza luogo, da meditare profondamente oggi più che mai.
1 commento:
mi sa che mi hai convinto..
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