Sogni e delitti
Cassandra's Dream: bello il titolo originale, no? Figuriamoci se glielo lasciavano. Chissà cosa penserà il vecchio Woody quando lo saprà. Probabilmente sarà ancora più contento di avere girato questo film, che parla sostanzialmente di stupidità e di follia. Anzi, ne parla in modo così livido e impietoso che viene da chiedersi se e quanto Woody abbia ancora fiducia nel genere umano. Se c'è una classifica dei film più cupi e disperanti di Allen, questo arriva subito in cima: ripeto, non si è mai visto un film del Nostro così pieno di disprezzo e pessimismo. Non che sia questione d'età, anzi Woody oramai fa un film all'anno e per di più alterna film come questo a film allegri e leggeri, l'ultimo dei quali è stato il mediocre Scoop, del 2006. Sogni e delitti è un glaciale teorema socio-antropologico sulla contemporaneità; ma sarebbe meglio parlare di assiomi, perché la dimostrazione di questo teorema finisce nel nulla assoluto. Non c'è nulla da dimostrare, basta osservare come fanno gli entomologi: sezionare, descrivere e poi eliminare i residui. Questo sembra essere lo spirito con cui Allen ha scritto e girato il film, non all'altezza del bellissimo Match Point (2005). Se Cassandra's Dream non vola così alto, è proprio per l'animo con cui è stato realizzato: nessuna fiducia negli uomini e nelle donne d'oggi, e nessun approfondimento psicologico; solo azioni dopo azioni, e pensieri ad alta voce per spiegare quello che non si vede. Comunque, bravissimo Colin Farrell: il ragazzo può davvero interpretare qualunque ruolo voglia, e qui è proprio il suo personaggio l'unico depositario della scarsa empatia e della poca luce rimaste negli occhi del regista. Fino al prossimo film, naturalmente.
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