mercoledì 21 novembre 2007

L'abbuffata

Un pasticcio totale, ecco cos'è l'ultimo film di Mimmo Calopresti. Anzi, si potrebbe pure parlare di schifezza. Dico subito delle (pochissime) cose buone del film, così poi mi posso sfogare: la cosa migliore è la colonna sonora, firmata da Sergio Cammariere e dal Parto Delle Nuvole Pesanti: credo siano brani inediti, almeno quelli di Cammariere, ma non mi sono informato; le canzoni sono belle, parole e musica del sud, calore, ritmo e voci scure. C'è Diego Abatantuono, la migliore interpretazione del film - anche se non proprio sopraffina perchè un po' gigionesca; ma il suo personaggio è di gran lunga il più bello, il suo dolore è reale e si percepisce chiaramente anche sotto le battute troppo facili. Poi ci sono i due cammei di Donatella Finocchiaro e Valeria Bruni Tedeschi: le due attrici sono brave come sempre e salvano i propri personaggi, anche se in extremis. Ok per Paolo Briguglia ed Elena Bouryka, ma niente di più. Il paesaggio è quello della Calabria, ma come merito del film è un po' stiracchiato.
Tornando dunque al gran pastrocchio di Calopresti: boh... Cosa gli è capitato, cosa voleva fare? Se il suo scopo era un film sulla spazzatura cinetelevisiva contemporanea, bisogna dire che si sia avvicinato così tanto al proprio soggetto da venirne irrimediabilmente contaminato, con il risultato che anche il suo film è spazzatura. Se vuoi raccontare l'assurdo non puoi farlo in modo assurdo, Mimmo; altrimenti dove sta la differenza fra te e loro? Passi che tu ti metta a fare il protagonista del film senza saper recitare, ma proprio per niente; va bene, può essere un riferimento ai molti attori che non sanno fare il proprio mestiere, oltre che una risposta a tutti quelli che ti dicono sarebbe meglio tu rimanessi dietro la macchina da presa (per evidenti motivi). Ma il film non sta in piedi, Mimmo: questo non è cinema, non è niente! Non ci sono quasi personaggi, non c'è uno straccio di storia con un pezzetto di significato al di là dell'ovvio, o una battuta da ricordare. Se volevate divertirvi, tu e i tuoi amici, andavate a cena fuori per gli affari vostri! E Depardieu, cosa mi rappresenta Depardieu, perché sta nel film? Volevi girare una "favola" sul Paese che va a picco? Sui cari vecchi valori di una volta che ci possono salvare? Dài, Mimmo... Nè capo nè coda, solo due ore buttate via dentro un cinema.

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