Un'altra giovinezza
Youth Without Youth è il titolo originale dell'ultimo film di Francis Ford Coppola, tratto dal romanzo omonimo di Mircea Eliade, pubblicato in rumeno, negli Stati Uniti, nel 1976 (titolo originale: Tinereţe fără de tinereţe). Evito di fare una riassunto di pessima qualità della voce inglese di Wikipedia che lo riguarda, e lascio il link per chi voglia approfondire. Non posso dire che il film mi sia piaciuto, ma neppure che si tratti di un film sbagliato, o brutto. Anzi. Francis Ford Coppola non è mai stato uno stupido per quanto ne so, e in questo film deve avere creduto molto, se non altro perché si tratta del suo ritorno dietro la macchina da presa dopo dieci anni, dai tempi cioè di L'uomo della pioggia. Credo che per apprezzare il film fino in fondo sarebbe stato necessario conoscere il romanzo di partenza, che è probabilmente un compendio delle teorie filosofiche e delle conoscenze storico-linguistiche e religiose di Eliade sotto forma narrativa. Non sapendo nulla del libro, mi limito a parlare di quel che ho visto sullo schermo. Il film, a partire dal titolo originale, è dominato dal tema del doppio, in particolare come riflesso speculare del sè. Il montaggio del mitico Walter Murch sottolinea assai bene questo tema, sicuramente arduo da affrontare visivamente. Anche Tim Roth, bravissimo protagonista del film, fa un ottimo lavoro nello sdoppiarsi in due diverse personalità (anche se è talvolta a disagio nel ruolo del protagonista da anziano; e d'altronde questo personaggio è per Roth una sfida, essendo assai lontano dai ruoli che si è soliti riconoscergli come "ideali"). Ad ogni modo, a causa di questa dominanza tematica del doppio, il film soffre talvolta di eccessivo schematismo, mentre in altri momenti rischia di divenire patetico e quasi morboso, cosa sottolineata dalla fotografia crepuscolare e a tratti stucchevole. Nel cast ci sono Bruno Ganz, sempre straordinario, Alexandra Maria Lara, intensa e anch'ella in un doppio ruolo, nonchè il buon Matt Damon in veste di comparsa.
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