Piano, solo
Una bella sorpresa l'ultimo lavoro di Riccardo Milani, scritto con Ivan Cotroneo, Sandro Petraglia e Claudio Piersanti: il film è una dolorosa e commovente biografia del pianista jazz Luca Flores, scomparso tragicamente nel 1995. Flores è stato uno dei più grandi musicisti jazz italiani di sempre: compositore e performer eccelso, ha suonato con Chet Baker, Dave Holland, Massimo Urbani (qui un sito web a lui dedicato, per chi volesse conoscere meglio la sua musica). Milani ultimamente aveva lavorato molto per la televisione: sue per esempio furono le fiction RAI sul sequestro Soffiantini e su Cefalonia; però il regista, classe 1958, non cade nell'errore di girare un film per la tv: Piano, solo è la narrazione lancinante della tragedia di un'anima tormentata dalla malattia, ma i suoi toni sono trattenuti e non vi è alcuna spettacolarizzazione del dolore; piuttosto, un'intima empatia verso il protagonista del racconto e verso la sua famiglia, e una ammirazione silenziosa e discreta. Un grande applauso a tutto il cast: prima di tutti a Kim Rossi Stuart, grandissimo, che oggi è uno dei migliori attori italiani e che affronta questo ruolo con misura ma con profondo trasporto; poi a Jasmine Trinca, anche lei oramai a pieno titolo nella meglio gioventù del nostro cinema: una ragazza di 26 anni che ha iniziato a recitare quasi per caso ma ha presto dimostrato di saper fare ogni tipo di parte. Lode pure a Paola Cortellesi, molto brava: come per tutti i veri comici, anche dietro la sua maschera si celava un grande talento drammatico, del quale per fortuna i registi nostrani si sono accorti in fretta. Ottimi coprotagonisti sono poi Michele Placido - maestoso nella sua cauta saggezza attoriale - e Sandra Ceccarelli, magnetica come sempre, assieme a Corso Salani, Mariella Valentini, Claudio Gioè e Roberto De Francesco.
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