Olocausto Canadese
Non è uno scherzo. Presente il Canada? Il secondo Paese più grande al mondo, quel posto che nei film di Michael Moore sembra il paradiso in terra, dove nessuno spara e dove le porte delle case sono sempre aperte? Lavorando, qualche tempo fa mi sono imbattuto in un file PDF che mostra tutta un'altra faccia del pacioso grande Paese nordamericano. Il file lo trovate qui. Cosa c'è scritto? Traduco alla meglio le prime parole: "Nascosto dalla Storia. L'Olocausto Canadese. La storia mai raccontata del genocidio delle popolazioni aborigene da parte della Chiesa e dello Stato in Canada. Rapporto su un'inchiesta indipendente e ancora in corso sopra le 'Scuole Residenziali' per Nativi Canadesi e il loro retaggio". E via così. Ancora una volta devo ammettere la mia orrida ignoranza della Storia contemporanea, mentre devo ammettere di non ricordare alcun contributo alla memoria di questo evento da parte dell'arena mediatica nazionale (ma c'è qualcosa di strano in questo?). Wikipedia contiene una breve voce sull'argomento, voce che si può riassumere pressappoco così: Hidden From History: The Canadian Holocaust è un libro di Kevin Annett, ex appartenente alla Chiesa Unita del Canada, che per il libro ha raccolto numerosissime testimonianze di prima mano di nativi sopravvissuti alle residential schools, e che a causa delle sue pubblicazioni (incluso un sito web) è stato più volte in pericolo di vita (cronologia). Secondo Annett, soprattutto fra la fine del XIX e la metà del XX secolo, le residential schools divennero campi di lavoro forzato e luoghi di sterminio, nei quali ad esempio i bambini aborigeni venivano deliberatamente esposti al contagio della tubercolosi o utilizzati come cavie per test farmacologici, il più delle volte letali; secondo le testimonianze raccolte le scuole erano pure luoghi di abuso fisico e sessuale, anche nei confronti dei più giovani. In Canada esiste persino una "Società dei Sopravvissuti alle Scuole Residenziali Nazionali" (traduzione dal titolo del sito web).
Più leggo, più mi sembra assurdo che certe cose rimangano fuori dai discorsi mediatici che definiscono le priorità dell'opinione pubblica. Chissà cosa studiano i ragazzini d'Italia nelle loro "scuole superiori", chissà dove si fermano i programmi di Storia al 5° anno. Immagino che lo studio della Storia - non soltanto a livello universitario - sia una delle avventure intellettuali più avvincenti, e rimpiango di non avere intrapreso seriamente quel cammino: da giovani si compiono errori, ma forse l'errore più grande è non tentare di rimediare in seguito. Occuparsi di Storia è occuparsi a fondo della natura umana, con i suoi abissi e i suoi vertici; significa perlomeno elevare l'esercizio della memoria a disciplina e a stella polare della propria esistenza, per tentare infine di comprendere le ragioni dell'oggi e le potenzialità del futuro.
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