Breakfast on Pluto
Niente male l'ultimo film di Neil Jordan, girato nel 2005 e arrivato soltanto ora in Italia. Un ritorno a temi del passato - la guerra d'Irlanda e la ricerca dell'identità sessuale, come in La moglie del soldato - e a precedenti fonti di ispirazione - anche Breakfast on Pluto, come The Butcher Boy, mai arrivato in Italia, è tratto da un libro di Patrick McCabe; ma con un'allegria che non avevo mai trovato in altri film del regista. E sono proprio l'allegria e l'ironia le chiavi della storia di Patrick Brady, ragazza nata nel corpo sbagliato che, alla ricerca della madre scomparsa dopo la sua nascita, girerà l'Irlanda e approderà infine a Londra, facendo gli incontri più disparati senza perdere mai la voglia di sorridere e la fiducia nel prossimo; dimostrando anche, al grigio e ottuso mondo circostante, di possedere assai più coraggio e nobiltà d'animo dei cosiddetti "veri uomini". La regia di Jordan è sempre robusta ma agile e ben ritmata (memorabile la scena dell'interrogatorio), ci sono una bellissima colonna sonora anni '60/'70 e un'altrettanto indovinata fotografia "vintage"; ma soprattutto c'è uno strepitoso Cillian Murphy, protagonista quasi assoluto del film con la sua stupefacente capacità di calarsi nel corpo e nell'anima di un grande personaggio trans-gender senza cadere nel macchiettismo o nella volgarità. Da ricordare anche il buon Liam Neeson, nel bel ruolo di un prete che per fortuna ama le persone più della propria tonaca.
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