Il destino nel nome
Tratto dal romanzo omonimo di Jhumpa Lahiri, The Namesake di Mira Nair ha il gusto della cucina bengalese d'esportazione: apparenza molto curata, piacevolezza e l'aura esotica del caso; ma una volta usciti dal ristorante/cinema, non si sa dell'India nulla più di quanto si sapeva entrando. Non ho visto altri film della Nair, a parte il sopravvalutato Monsoon Wedding, però credo di essermi già fatto un'idea - per quanto superficiale - del suo cinema: patinato, altoborghese, globalizzato e, appunto, insipido. Non ho letto il romanzo, ma il modo in cui viene tirato in ballo Nikolaj Gogol mi è sembrato un po' fuori luogo; e basare il film sull'omonimia del giovane protagonista con l'autore del Cappotto, a ripensarci, è abbastanza ridicolo. Il film non è mai troppo pesante, bisogna riconoscerlo; recitazione professionale e dignitosa, confezione americana, insomma un buon prodotto (per tacere della frequente superficialità con la quale rende conto dei rapporti fra i membri della famiglia protagonista e fra questi e il mondo esterno statunitense). C'è qualche svarione di sceneggiatura, d'accordo, ma cosa importa? Sarebbe come arrabbiarsi quando ti mettono patatine e ketchup nel kebab...
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