Diario di uno scandalo
Ascoltate uno scemo: quando arriva l'estate cercate di avere qualcosa di meglio da fare che andare al cinema tutte le sere. Altrimenti potrebbe capitarvi di incappare in qualche immonda boiata come questo film, considerato - non si sa come ne' da chi - un prodotto addirittura d'essai (wow...). Ci si puo' trovare qualcosa di buono, dice il bravo Roberto Escobar nella sua recensione, peraltro molto bella. Ma io devo essere diventato cieco, perche' non trovo quasi nulla di buono nel film, a parte un acuto senso di disgusto per i miei simili: per l'inettitudine e l'incapacita' di maturare che puo' colpire chi ha avuto tutto dalla vita, come per la freddezza e l'incapacita' di empatizzare che puo' infettare chi invece, per sfortuna o mancanza di volonta', non ha avuto nulla; ma soprattutto provo disgusto per l'odio cieco e sordo che contrappone tutti a tutti e per la diffusa pratica mentale, piu' o meno consapevole, di considerare gli altri come oggetti nelle nostre mani. Di questo mi ha parlato Diario di uno scandalo, e l'ha fatto in modo totalmente convenzionale, da film inglese mainstream, con qualche problemuccio drammaturgico di troppo e con interpretazioni quasi piatte di Cate Blanchett e della altrove grande Judi Dench. Davvero, uscite di casa, l'estate e' vicina per fortuna.
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