martedì 29 gennaio 2008

American Gangster

Il mio umile consiglio è di non spendere soldi per vedere questo film, perchè American Gangster è un immenso bluff. Una stupidaggine, una presa per i fondelli. Nulla si salva, a cominciare dal personaggio protagonista: Frank Lucas, interpretato dal peggior Denzel Washington di sempre, è semplicemente assurdo, un manichino senza interiorità che si limita a compiere azioni in successione all'interno di un contesto particolare (la Harlem dei primi anni '70 del Novecento). Si potrebbe pensare superficialmente che il suo unico scopo sia fare soldi, ma anche con tale semplicità di sguardo non è possibile trovare nel suo comportamento un barlume di senso. Il personaggio è stato scritto in modo pessimo (autore dello script è Steve Zaillian, già artefice dell'assai mediocre Tutti gli uomini del re) e appare infine come un semplice homo oeconomicus senza precisa personalità e senza umanità (nel bene e nel male), dedito alla massimizzazione del profitto in situazioni avverse, e pieno di idiosincrasie (da copione). Il suo degno compare sullo schermo è il poliziotto Richie Roberts (Russell Crowe, anche lui da dimenticare, sebbene questo sia il suo terzo film con Ridley Scott): un altro avatar vuoto di senso, maschera che non diventa mai vera persona. La cosa ridicola è che il film è tratto da avvenimenti realmente accaduti, ma scrittura e regia del film hanno a tal punto minato i personaggi da renderli assolutamente non credibili; e la fotografia "realistica" del film finisce per stridere con la totale mancanza di naturalismo dei protagonisti e dei loro comportamenti. Ridley Scott deve avere diretto il film con gli occhi bendati, oppure in teleconferenza: ho bisogno di credere questo mentre penso all'oramai lontanissimo autore di Blade Runner e di Alien.

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