sabato 19 maggio 2007

Frank Gehry, creatore di sogni

Sketches of Frank Gehry è il bellissimo titolo originale del film, primo documentario nella carriera del grande Sydney Pollack. Sketch in inglese significa diverse cose: prima di tutto "schizzo, abbozzo", poi "descrizione sommaria, profilo generale", e infine "scenetta", nel senso che anche noi italiani (a parte alcuni distributori cinematografici) diamo di solito al termine. Il film è tutte queste cose: Pollack, amico di Gehry da molti anni, apre il documentario (girato in digitale con un paio di videocamere prosumer) proprio con una sequenza di alcuni bozzetti di Gehry, e procede per tutto il film con lo stesso stile rapido e incisivo di quelle prime immagini. Grande artigiano di Hollywood, il regista racconta lo spirito dell'amico architetto attraverso brevi interviste a Gehry e altri personaggi gravitanti nella sua orbita, mescolando queste chiacchierate alle immagini delle sublimi realizzazioni che il genio di Los Angeles ha disseminato sulla superficie del pianeta.
Di solito i documentari in cui il regista decide di mettersi in scena assieme all'oggetto del proprio racconto non sono i migliori; ma questo film è un'eccezione. Pollack, che dichiara da subito in voce fuori campo di non capire nulla nè di architettura nè di documentari, è un grandissimo narratore, uno dei più grandi del cinema americano contemporaneo; se e quando decide di apparire nel suo film lo fa a ragion veduta, senza alcuna vanità ma soltanto per far capire bene quello che sta facendo, ovvero un ritratto ad un amico fuori del comune. Vediamo - non troppo spesso - il regista chiacchierare sommessamente con Gehry, fra le mani una piccola videocamera con la quale inquadra il volto dell'architetto, mentre questi risponde a una domanda o ascolta una sommessa, e mai banale, opinione del suo interlocutore. Intanto il film scorre meravigliosamente, scenetta dopo scenetta in cui Gehry è protagonista-mattatore senza compiacimento, mostrando con sincerità pregi e difetti delle sue opere come di se stesso. I primi superano di gran lunga i secondi evidentemente, e il "profilo generale" dell'architetto potrà anche risultare una descrizione incompleta, o imperfetta, ma non certo sommaria: perché il film è pieno di umanità e di affetto, e spiega chi è Frank Gehry molto meglio di un trattato d'architettura.