venerdì 17 ottobre 2008

Cover Boy

Se esistesse ancora la commedia all'italiana, quella vera, penso che oggi sarebbe qualcosa del genere. Cover Boy è davvero un bel film, dai molti pregi: il maggiore è la sua malinconia celata e silenziosa, che si avverte dal primo all'ultimo fotogramma senza bisogno di scene madri o stratagemmi più o meno patetici; questa malinconia senza speranza è sullo sfondo e permea ogni cosa, eppure la vicenda del film è picaresca, scoppiettante, con momenti e situazioni che - visti con uno sguardo diverso e più banale - si sarebbero potuti considerare "divertenti". Invece non c'è nulla di divertente nel film: il motivo è che esso racconta con lucidità ed empatia l'Italia del nostro tempo, il suo disastro quotidiano, i giorni da vivere uno dopo l'altro prendendo tutto il possibile subito, senza aspettarsi nulla dal futuro. Girato in un digitale ad alto tasso di naturalismo, Cover Boy non rinuncia però - e fa bene - alle divagazioni del racconto, ai flashback e alle immaginazioni del protagonista: si conferma così come un'opera umanissima, interessata alle storie dei singoli e alle loro anime. I due personaggi principali, Ioan (Eduard Gabia) e Michele (Luca Lionello, bravissimo) sono dolorosamente, disperatamente veri: il primo si lascia andare al flusso degli eventi senza porre resistenza, ma anche senza dimenticarsi di sé e della propria storia; e sarà proprio questa indifferenza soltanto apparente che in qualche modo lo salverà; l'altro, più viscerale e passionale, non saprà sopportare il nulla senza fine offertogli da una quotidianità squallida e priva di futuro. Non ci si può permettere di avere sogni, desideri, speranze nell'Italia di oggi, dominata dal berlusconismo e dalla Chiesa Cattolica: l'ottima fotografia del film sottolinea questa tristezza invincibile con immagini molto belle della Roma più periferica e deserta, o del centro di Milano tanto allegro e scintillante quanto irreale. Solida, senza errori è la regia di Carmine Amoroso; altrettanto forte e deciso è il copione, scritto dallo stesso Amoroso insieme a Filippo Ascione. Un gran bel film italiano, un film necessario su un paese oramai arresosi a se stesso, senza rimedio.

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