mercoledì 18 aprile 2007

A est di Bucarest

Molto bello e originale A est di Bucarest (il titolo originale è A Fost Sau N-a Fost?, che stando ai traduttori online si potrebbe rendere con "E' tardi o non è tardi?") film d'esordio del regista Corneliu Porumboiu che ha vinto la Camera d'Or a Cannes 2006 per la migliore opera prima. A est di Bucarest è un film fatto di mistero e di reticenza: sin dall'inizio l'enunciazione scelta dal regista appare sommessa, volutamente semplice e piana, con la macchina da presa fissa a riprendere - senza stacchi di montaggio o campi/controcampi - brevi momenti della vita non straordinaria di alcuni personaggi all'inizio della loro giornata. Siamo in Romania, in una cittadina da qualche parte a oriente della capitale appunto, qualche giorno prima di Natale. Tutto sembra come al solito, ovvio, scontato, quasi banale: un professore di liceo che ha fatto bisboccia al sera prima litiga con la moglie per via dello stipendio sperperato, un anziano signore in un altro appartamento tenta di far funzionare un apparecchio televisivo gusto e riceve la visita di una vicina, un terzo personaggio che si intuisce lavorare in televisione discute con la consorte e fa continue telefonate per rintracciare l'ospite della sua prossima trasmissione. E' la poco appariscente quotidianità di alcune esistenze, non uguali nè troppo diverse rispetto ad altre come loro; eppure quei piani sequenza, quelle pause nelle conversazioni sembrano costruire un'attesa, un paradossale climax senza variazione di intensità. E infatti la seconda parte del film è il nucleo dell'opera, una specie di grottesca resa dei conti nello studio televisivo della cittadina, dove il giornalista ha portato con sè il professore e l'anziano pensionato in qualità di testimoni privilegiati della Rivoluzione di 16 anni prima: così quella giornata appparentemente qualunque prima di Natale si rivela essere il 22 dicembre, anniversario della fuga di Ceausescu da Bucarest e della fine del comunismo in Romania. La domanda che il giornalista pone ai suoi ospiti e che è il centro del film è: c'è stata o non c'è stata la Rivoluzione nella nostra città, in questo stesso giorno di 16 anni fa? E il punto di vista del film diventa magicamente quello della telecamera che riprende lo sgangherato talk-show, con un mirabile piano sequenza fatto di zoomate in avanti e all'indietro, inquadrature sbagliate, movimenti di macchina assurdi... Mentre in studio si cerca di rispondere alla domanda e le versioni dei fatti si contraddicono clamorosamente, in platea è impossibile trattenere le risate. Ma alla fine del film ogni cosa farà ritorno al mistero della quotidianità e delle domande senza risposta. Porumboiu a 32 anni è già un Autore, sentiremo parlare ancora di lui, e sempre meglio. Cast splendido, tutti bravissimi nel percorso dall'accidia alla tristezza e poi alla rabbia, attraverso una comicità irresistibile quanto tacita.

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